Piena proprietà immobile uso ufficio sito in Roma, Viale Carmelo Bene 325,327, composto attualmente da due vani, bagno con antibagno, portico e giardino, censito al catasto fabbricati del Comune di Roma al foglio 136, particella 966, sub. 201, z.c. 6, cat. A/10, classe 1, vani 3, superficie catastale totale mq. 81, Viale Carmelo Bene 327, 335, p.t., int. A, scala B, ed. B, R.C. € 2.200,11. Superficie convenzionale 76,50 mq. Confini: vano scala, chiostrina, distacco su due lati, salvo altri. Per la realizzazione del complesso nel quale è sito il bene in vendita, è stato presentato in data 18 luglio 2005, un progetto con prot. n. 47522, dichiarato assentibile dal Responsabile Tecnico del procedimento ai sensi dell’art. 20 del D.P.R. 380/01, subordinando il rilascio del Permesso di costruire alla presentazione da parte della società costruttrice, per sé e /o i suoi aventi causa, nei confronti del Comune di Roma, di un Atto d’obbligo, stipulato a rogito Notaio Carlo Federico Tuccari di Roma in data 30 ottobre 2008 rep. n. 76613/19136, registrato a Roma 1 in data 3 novembre 2008 al n. 41448 serie 1T e trascritto a Roma 1 in data 4 novembre 2008 al n. 88880 di formalità. In data 10 dicembre 2008, veniva rilasciato dal Comune di Roma il Permesso di costruire n. 1070, prot. 82154. Successivamente, venivano presentate al Comune di Roma due denunce di inizio attività per variante in corso d’opera: in data 30 luglio 2009 con prot. N. 56589; in data 11 febbraio 2010 con prot. N. 13123. Con il protocollo n. 57082, in data 27 dicembre 2010 veniva rilasciato il Certificato di Agibilità n. 1242 relativo agli edifici “A”, “B”, “C” siti in Roma, via Carmelo Bene n. 309, 325, realizzati nell’ambito del Programma degli Interventi Bufalotta, Tenuta Redicicoli, Comparto Z3/B. In merito alla conformità edilizia, precisamente in merito alla distribuzione degli spazi interni dell’unità immobiliare che si presenta all'attualità, tuttavia, non è stato rinvenuto presso i Pubblici Uffici alcun ulteriore titolo edilizio autorizzativo, successivo al permesso di costruire n. 1070, prot. 82154, rilasciato in data 10 dicembre 2008 per l’edificazione del fabbricato di cui il bene immobile fa parte. Pertanto, si ritiene che gli interventi che hanno portato ad una diversa distribuzione degli spazi interni dell’unità immobiliare (ovvero la divisione dell’unico locale preesistente in due locali distinti, e la diversa distribuzione dei locali antibagno e bagno) siano privi di titolo abilitativo, ovvero siano stati realizzati in assenza delle necessarie autorizzazioni edilizie e pertanto in modo abusivo. A tal proposito, si precisa che in data 1° agosto 2019 è stata presentata una “variazione catastale” per “diversa distribuzione degli spazi interni” (pratica n. RM387286, in atti dal 01/08/2019) con la quale veniva sostituita la planimetria di impianto con quella attuale, ultima in atti. Per sanare gli abusi realizzati nell’unità immobiliare si ritiene necessario presentare un'apposita pratica edilizia, previa valutazione e salvo parere favorevole del preposto Ufficio competente. I lavori in oggetto rientrano tra gli interventi di manutenzione straordinaria, soggetti pertanto alla presentazione di Comunicazione Inizio Lavori Asseverata (CILA) in sanatoria, corredata dalla dovuta documentazione. In alternativa, dovrà essere ripristinata la legittima situazione originaria come da progetto approvato, da realizzarsi previa presentazione della relativa pratica edilizia necessaria per il ripristino. Degli oneri conseguenti è stato tenuto conto nella perizia di stima. Risulta un Attestato di Prestazione Energetica protocollato presso la Regione Lazio in data 10 novembre 2015, relativo all’unità immobiliare in oggetto. La vendita del bene potrebbe essere soggetta a IVA. L’immobile è libero. Il tutto come meglio descritto nell’elaborato peritale depositato in atti.